UGANDA


TRATTORE UGANDESE   ( il gruppo )

TRATTORE UGANDESE
( il gruppo )

 

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LE STRADE ROSSE D’UGANDA 

DIARIO DI UN SAFARI AFRICANO TRA I SORRISI DELLA GENTE

GORILLA CON CUCCIOLO

GORILLA CON CUCCIOLO

 Viaggio d’interesse naturalistico in un paese sorprendentemente vario: savane, foreste, fiumi, laghi, cascate, clima gradevole e tanti animali. Questi ultimi sono visibili a sufficienza per quantità, ma con safari, game drives e trackings appaganti per qualità, in primis il Gorilla Tracking in Congo, escursione che da sola vale l’intero viaggio, per la soddisfazione di poterli vedere con grande emozione all’interno del loro habitat naturale e vicinissimo, a meno di 1,5 mt ! Molto belli i game drives all’interno del Queen Elizabeth NP (Ishasha Sector con i facili avvistamenti dei leoni arrampicatori sugli alberi CLIMBING LIONS, tipici della zona) e soprattutto del Murchison N P, dove essendoci la maggiore concentrazione di animali conviene spendere più tempo). La zona di Mweya all’interno del Queen Elizabeth N P invece può essere considerata solo una tappa logistica per effettuare le escursioni in battello al Kazinga Channel, con rilassante e facilissima osservazione della quasi totalità di specie animali africani sulla riva, e in bus alla vicina e interessante salina di Katwe, da non mancare per conoscere un insolito spaccato di vita lavorativa locale: gli estrattori di sale! Infine il Chimps Tracking all’interno del Budongo Forest, dipendendo la visibilità dalla specifica caratteristica degli scimpanzé (animali non stanziali che si muovono sugli alberi), risulta molto gradevole per la facilità di percorso al suo interno, che consente di osservare la foresta nel suo naturale splendore e rigoglio della vegetazione. Sottolinerei anche la facilità di approccio e conoscenza con vari tipi di gente, soprattutto di bambini, lungo l’intero itinerario, che ha dato un valore aggiunto, quel “calore” umano difficilmente riscontrato in altre tipologie di esperienze di viaggi con safari africani. Gli ugandesi sono infatti molto genuini e non si propongono al viaggiatore con richieste di regali o elemosina, in quanto il turismo è ancora all’inizio, mostrando la loro solarità e serenità con sorrisi spontanei. Sta pertanto ai futuri gruppi non rovinare questo equilibrio, dando del denaro: pochi gadgets (penne o caramelle o cibo) sono graditi, essendo sufficiente dispensarli con cura.

 DIARIO :

1° – 17 LUG : VOLI NAZIONALI SU ROMA

Composizione del gruppo in tarda serata a Fiumicino, dove convergono i partecipanti in arrivo con voli nazionali e i partecipanti dei dintorni di Roma. Facciamo check-in, svolgendo le facili formalità doganali d’imbarco in attesa del volo internazionale.

2° – 18 LUG : ROMA / ADDIS ABABA / ENTEBBE – KAMPALA

Partenza in leggero ritardo con transito ad Addis Ababa, da dove la coincidenza aerea ci fa arrivare regolarmente a Entebbe. Espletate le facili formalità doganali d’entrata, con l’acquisto del visto ugandese individuale, e ritirati i bagagli, troviamo in nostra attesa Rau, autista della Merit. Decidiamo per velocizzare di andare subito in centro a cambiare il denaro di CC e CV occorrente, facendo subito i conti con il temibile e caotico traffico urbano di Kampala. Quando usciamo dal cambio Forex, soddisfatti per l’ottimo rate contrattato, e acquistiamo per tutti una cassa d’acqua da bere sono le 15,40! Una telefonata sul cellulare dell’autista di mr. Francis, complice la poca luce diurna ancora disponibile e il traffico sempre più caotico in uscita da Kampala, dove restiamo imbottigliati 1 ora, ci esorta a recuperare la visita della programmata Jinja e della sorgenti del Nilo al ritorno dal safari, escursione che infine decideremo di non fare! Ci dirigiamo quindi all’albergo preno-tato, prendendo possesso delle camere e prenotando già la cena, avendo noti i tempi africani. Intorno alle 20,30 incontro, come convenuto, mr. Francis della Merit, confermandogli le prenotazioni dall’Italia, saldan-dogli in contanti alcune escursioni con acconti e prepagamenti vari, compresi Budongo Chimps e Congo Gorilla Trackings. Cena nel ristorante interno all’albergo e ritiro in camera per recuperare la stanchezza del viaggio d’andata.

3° – 19 LUG : KAMPALA – EQUATOR POINT – LAKE MBURO NP

Alle 8,30 caricati I bagagli sul bus, ci dirigiamo in centro, in un fornitissimo supermercato, per acquistare numerose casse di acqua minerale, viveri integrativi e personali, secondo le esigenze individuali, e lasciate acquistare da alcuni pax alcune schede SIM locali, che consentono privatamente di chiamare l’Italia a prezzo contenuto, lasciamo finalmente il caos urbano di Kampala, gustando subito dai finestrini scene di vita locale con bancarelle lungo la strada piene di frutta e mercanzie.

EQUATOR POINT gruppo

EQUATOR POINT gruppo

Ci fermiamo a Equator Point per le classiche foto di rito e acquistata frutta (papaya e banane) per tutti, facciamo una sosta/relax per il primo pic nic all’ombra di un albero con i viveri portati dall’Italia e integrati stamattina, che diventerà una piacevole ed abitudinaria consuetudine! In un paio d’ore siamo già al primo parco, facendo in pratica già con nostro bus, dal Gate d’entrata del Lake Mburo NP, il 1° Game Drive, osservando numerosi impala, kob, facoceri e bufali, che scatenano gli agguerriti fotografi che sono in noi. Giunti alle 17,15 alla direzione del parco, prendiamo possesso di 5 Bandas prenotati per 10 pax, riuscendo ad utilizzarli per 13 pax senza supplemento e pagando l’uso di una tenda da 2 pax. Confermato il ranger per il game drive del giorno seguente con bus e autista vado a prenotare la cena nel lontano (2km) ristorante sul lago, incontrandovi e intrattenendomi a scambiare alcune informazioni con la coordinatrice del gruppo Uganda-Rwanda, lì in fase di rientro conclusivo. La doccia per chi vuole qui è fattibile con acqua calda riscaldata a legna nell’apposita postazione. All’ora convenuta con l’intero gruppo e l’autista, che sarà sempre nostro ospite, facciamo una “romantica” cena sotto una fioca illuminazione, che tuttavia attira insetti ronzanti e minacciosi in attesa anch’essi del loro pasto, mentre echeggiano versi di ippopotami sonnacchiosi nell’acqua dell’adiacente lago!

4° – 20 LUG : LAKE MBURO N P (WALKING GAME DRIVE) – KISORO

Alle 6,30, commentando la paura di qualcuno che nella notte ha sentito versi di animali molto vicini, con la guida armata del ranger prenotato ci dirigiamo con il bus in una parte del parco per effettuare il Walking Game Drive. Questo parco, l’unico popolato di zebre, ci consente di osservarle da vicino, insieme a impala, kob e bufali. Una bella passeggiata panoramica sulla cima di una collina, tipica dei paesaggi da film come “La mia Africa” consente di osservare anche la vegetazione di acacie ed arbusti spinosi, da cui sbucano facoceri e branchi di impala, seguiti da tante zebre, prima di rientrare al ristorante per la 1.a colazione (con il sottofondo gracchiante di rane e di versi di ippopotami) e la lunga tappa di trasferimento al confine con il Congo. L’Africa ci regala il primo approccio con la gente, approfittando di un imprevisto rumore alla marmitta, che Rau si appresta a far riparare nel primo villaggio, lasciando impresse nelle nostre macchine fotografiche visi di bambini sorridenti, circondati da ragazzi e giovani mamme, tutti molto sereni e desiderosi di relazionarsi! Mentre saliamo in pochi km di quota tra terrazze coltivate a te, da cui si scorge in lontananza il lago Bunyonyi, riceviamo la telefonata del gestore dell’albergo prenotato a Kisoro, che ci invita a prenotare la cena, prevedendo il nostro arrivo tardi. Sapremo che è una abitudine di molti ristoratori delle zone periferiche ugandesi chiederla anticipatamente per non trovarsi sprovvisti dei viveri necessari, se ordinati poco prima della cena. Giungiamo a Kisoro alle 19 accolti da una arietta frizzante! Sistematici nelle dignitose camere, faccio conoscenza con George, incaricato della Merit, con cui metto a punto l’organizzazione del tracking congolese, incaricando di programmare una escursione diurna per 4 pax, rinunciatari al tracking, nel vicino villaggio di pigmei. Godiamo meglio questa seconda cena, pregustando il piacere di vedere i gorilla domani e scambiandoci pareri e commenti.

5° – 21 LUG : KISORO – BUNAGANA – CONGO GORILLA TRACKING – KISORO

Alle 6, dopo colazione, partiamo con bus alla volta della frontiera di Bunagana. George cura alla dogana le pratiche di immigration con 100 US$/pax alla mano (facendo passare senza problemi anche la partecipante che aveva dimenticato in Italia il tesserino della Febbre Gialla), presentandoci il ranger congolese che con un camion con sedili adattati ci aspetta per l’escursione.

VIRUNGA PARK campi di sorgo

VIRUNGA PARK campi di sorgo

Attraversando terrazze rigogliose coltivate a miglio, tra vociare festosi di bambini e tanta gente congolese che ci saluta “Djambo” dagli usci delle povere case, appena sul bordo della strada percorsa, arriviamo a Gihwera, località da cui si comincia il trek. Il ranger, fatto un breve briefing, ci divide in 2 sottogruppi e con la guida di altri rangers armati, cominciamo in 2 direzioni opposte il cammino, che si rivelerà simile per entrambi. Seguiamo prima una strada sterrata per ½ h, addentrandoci per bellissimi campi di miglio con piante alte fino a 2 mt per circa 1 altra h e ½. Spesso incontri con contadini, bambini congolesi e animali, tra cui mucche con corna lunghe, in mezzo ad una natura rigogliosa con piante e fiori coloratissimi ci fa rallentare la marcia per fotografare, finchè non penetriamo nel fitto di una foresta su un ripido sentiero in collina. La salita diventa difficile per l’erba alta e i rami, che impediscono i no-stri movimenti, mentre sopra di noi i raggi del sole sono oscurati dalla la fitta vegetazione, prestando attenzione solo all’andatura, agevolata solo dal ranger con colpi di machete! In meno di ½ h, raggiunto il luogo presunto dove stazionano i gorilla, ci viene consegnata una mascherina per la bocca, per evitare di trasmettere loro i nostri microbi, e indossatala ci ritroviamo subito al cospetto di un silver back, la sua femmina e 2 cuccioli.

cucciolo i gorilla

cucciolo i gorilla

Ci muoviamo a turno e con difficoltà tra cespugli e rami nel fitto della vegetazione per fare foto al gruppo, cercando di non avvicinarci tanto, mentre per nulla intimorito uno dei 2 cuccioli giocando avanza dispettoso verso noi a meno di 1 metro. Emozioni dopo emozioni, ci muoviamo a pochi metri, dove in un altro giaciglio staziona un altro gruppo di gorilla con 1 silver back, 2 adulti, 1 piccolo e 2 cuccioli.

GORILLA SILVER BACK del VIRUNGA CONGO PARK

GORILLA SILVER BACK del VIRUNGA CONGO PARK

Siamo estasiati e, sudando per effetto della condensa della mascherina sugli occhiali, continuiamo a fotografare finchè il Big Ben del ranger, trascorsa 1 h dall’avvistamento, ci indica che dobbiamo tornare indietro. La discesa è più lenta, ma agevole, finchè usciti alla luce e in piano dalla foresta e dalla collina, ci fermiano a riposare e mangiare il nostro pranzo al sacco ai piedi di un albero peloso, molto suggestivo. Riattraversiamo i campi di mi-glio, da cui emergono spesso alcuni alberi di jacaranda rossa, e poi guadagnata la strada sterrata in 1 h e ½ raggiungiamo Gihwera, ricongiungendoci con l’altro gruppo di amici. Stanchi e soddisfatti, lasciamo una piccola mancia ai rangers e con il camion raggiungiamo la frontiera di Bunagana, tra commenti unanimemente positivi. Rifatta velocemente la dogana, con un 2° ingresso in Uganda, con il bus e Rau alle 18,30 siamo all’albergo di Kisoro. Stanchi, ma desiderosi di fare un giro per il villaggio, usciamo, rientrando quasi subito delusi sia per la difficoltà di camminare al buio e per la mancanza di un riferimento minimo di qualcosa, che possa somigliare ad un negozio. Un paio di persone trovano interesse e acquistano delle maschere esposte da alcuni venditori improvvisati nell’atrio dell’albergo. Cena conviviale con l’intero gruppo, confrontando l’esperienza deludente di visita al villaggio dei pigmei, definiti finti, e quella esaltante dei gorilla.

6° – 22 LUG : KISORO – QUEEN ELIZABETH NP ISHASHA SECTOR – GAME DRIVE

Alle 8 partiamo per la lunga tappa di trasferimento in direzione del QE NP, che si presenta difficile per la strada sterrata piene di curve, a ridosso di scarpate e precipizi, che attraversa il Bwindi Impenetrable Forest, costeggiando a pochi km il confine con il Congo. Abbiamo difficoltà a trovare una minima area di sosta in piano per il nostro abituale pic nic, finchè ad un breve slargo dopo una curva sostiamo approfittando di un gazebo/riparo per la raccolta del te, pianta ampiamente coltivata nei terrazzamenti locali, per la nostra pausa. Riprendiamo subito la marcia in bus, perché la sua andatura è molto lenta, a causa del percorso accidentato. Giungiamo al gate sud del QE NP alle 17 circa e, pagato l’ingresso, in pratica facciamo con il bus un Game Drive in direzione del campsite di Ishasha, avendo la sfacciata fortuna di beccare subito appisolati sopra un grosso albero i famosi CLIMBING LIONS, i leoni arrampicatori.

CLIMBING LIONS

CLIMBING LIONS

Rau si destreggia al meglio pilotando il bus in modo da consentirci di fotografare ottimamente dai finestrini le 2 leonesse, tra stiracchiamenti e sbadigli! Wow che culo e grande emozione a poche ora dall’osservazione dei gorilla! Giungiamo al buio al Campsite e preso possesso dei 2 bandas prenotati (dove ci dormiamo in 7 pax, anziché 6), piantiamo tende per altri 8 pax e ci accordiamo per una improvvisata cena nel plesso in muratura vicino l’entrata a 8.000 Ush/pax. Nel campeggio più spartano del viaggio ci sono 2 casettine in muratura (1 come toilette alla turca e 1 come doccia con acqua fredda). All’ora convenuta raggiungiamo con il bus il “ristorante improvvisato” per la cena, integrata con i nostri viveri, festeggiando il compleanno di una partecipante, rientrando subito nella zona notte.

7° – 23 LUG : QE NP ISHASHA SECTOR (GAME DRIVE) – QE NP MWEYA SECTOR (GAME DRIVE)

Alle 6, con il ranger prenotato ed il nostro bus, effettuiamo un bel Game Drive nel parco. Acacie e arbusti spinosi fanno cornice al safari molto interessante, in cui vediamo facoceri, elefanti, kob, impala e bufali. Andando facciamo anche colazione autogestita, evitando lo stop al rientro se non solo per accompagnare il ranger, ripartendo subito per Mweya con un transfer breve. Siamo al relativo gate nord nel primo pomeriggio e, preso possesso delle comode sistemazioni prenotate presso il Mweya Hostel, dopo una pausa di 2 h, durante cui confermo al vicino Visitor Centre locale il giro in barca al Kazinga Channel del giorno seguente, facciamo un altro Game Drive autogestito con bus e autista. Quest’ultimo, deludente per qualità di animali, si protrae fino al tramonto, vedendo solo branchi di elefanti e bufali, seminascosti dalle rigogliose euforbie, endemiche del luogo. Ottima cena selfservice (prenotata) e rilassante dopo cena seduti nel comodo ristorante all’aperto, dove il gruppo si compatta sempre più.

8° – 24 LUG : QE NP MWEYA SECTOR (GAME DRIVE) – KATWE SALT LAKE – KAZINGA CHANNEL CRUISE – MWEYA

Alle 6,30 con ranger prenotato facciamo un Game Drive (ufficiale), confermando la delusione sui pochi animali osservabili, nonostante ci spostiamo nella parte esterna e più densamente popolata. Fatta colazione alle 10 partiamo per un bel tour con guida alla Salina di Katwe, osservando i numerosi lavoratori (uomini, donne e bambini) che preparano gli argini delle saline, da cui ricavano dopo l’evaporazione il sale bianco per uso alimentare umano.

GRUPPO alle SALINE di KATWE

GRUPPO alle SALINE di KATWE

Al centro del lago invece si nota il lavoro duro degli operai, che pescano in apnea sul fondo melmoso del lago vulcanico il sale minerale nero, portandolo a riva per l’essiccazione e la commercializzazione per uso alimentare animale. Ogni operaio viene sfruttato e pagato con una diaria equivalente a circa 2 €. Rientrati all’ostello, dopo pranzo autogestito, ci facciamo accompagnare da Rau in bus al vicino Visitor Centre, dove acquistiamo i biglietti, in attesa della crociera in partenza dall’adiacente imbarcadero. Alle 15. Il battello, costeggiando la riva destra del canale, consente una osservazione comoda e ravvicinata di quasi tutta la tipologia di animali africani, lì concentrati per abbeverarsi: bufali, elefanti, ippopotami, impala, leoni, babbuini, facoceri, coccodrilli e numerosi uccelli acquatici, tra cui stormi di aironi, marabù e cormorani e un’ aquila pescatrice. Rientrando il battello costeggia il villaggio dei “pescatori di pilapia” e la lingua di sabbia, dove staziona un branco di elefanti. Estasiati e soddisfatti rientriamo all’ostello per la conclusiva cena serale.

HIPPO POOLS

 9° – 25 LUG : MWEYA – FORT PORTAL – BUNYARUGURU CRATER LAKES – FORT PORTAL

Partiamo con una buona strada asfaltata che in poche ore ci conduce a Fort Portal, da dove scaricati nella hall dell’albergo i bagagli, ripartiamo subito a sud della cittadina per una malridotta strada sterrata rossa, dirigendoci verso la zona dei laghetti collinari di origine vulcanica di Bunyarunguru, dove cooperative private gestiscono le visite naturali della zona.

BAMBINO DI BUNYARUGURU

BAMBINO DI BUNYARUGURU

La gerente locale ci accoglie consigliandoci l’itinerario panoramico “Top of the hill” e consentendoci di usare i tavoli del ristorantino per pranzare con i nostri viveri. Con un ragazzo come guida, cominciamo l’escursione, che dopo un’iniziale rilassante camminata tra coltivazioni di te e bananeti, comincia ripida a salire addentrandosi nel folto della foresta. Costeggiamo il bordo lacustre di un primo cratere, sul cui si staglia come una cartolina un bel lodge con capanni di paglia, mentre gente locale sorridente ci saluta dicendo “Oliota”. La salita ripida ed impegnativa ci costringe ad attenzionare più il sentiero, spesso sul bordo ripido di un precipizio, anziché il panorama, per evitare il ribattere indietro come una frustata sulle nostre facce degli arbusti rimossi da chi ci precede. Ci vorrebbe un machete e l’aiutante del ragazzo/guida non è attrezzato. Chiediamo pertanto alla guida un sentiero più facile, anche perché non tutti erano preparati ad affrontare questo percorso, ritenuto erroneamente facile ed anzi per nulla relazionato con le sufficienti informazioni., ricevendo come risposta che dalla cima della collina, il percorso sarebbe migliorato. Saliamo invece un sentiero quasi a chiocciola (se ci ripenso col senno del poi forse era anche interessante) ed in salita attraverso una foresta di banani, che non ci lascia intravedere ombra. Si sa i brontolii sono sempre “pesanti” da sentire e gestire, soprattutto quando si innestano a catena come un rosario…ma ormai siamo in ballo e dobbiamo continuare a farlo; andiamo avanti in effetti a fatica, più per venire fuori da quell’intrigo che per godere il posto, giungendo infine ad un gradevole punto panoramico, da cui si gode la vista a 360° su 3 laghi, nelle rispettive caldere vulcaniche, tra belle piante dai fiori rossi e viola in primo piano. Ov-viamente la stanchezza fa passare in secondo piano il bel paesaggio e, ripreso il sentiero di ritorno infine agevole, in ¾ h perveniamo al punto iniziale. Fatto un briefing di gruppo, decidiamo di rientrare a Fort Portal perché già sono le 16,30, rinunciando per il giorno seguente alla programmata visita di Sempaya Hot Springs, preferendovi il tour del Bigodi Wetland, all’interno della Kibale area. Relax e cena serale nel ristorante dell’albergo, festeggiando il compleanno di un’altra partecipante, benché molto dolorante perchè bloccata da mal di schiena!

10° – 26 LUG : FORT PORTAL – BIGODI WETLAND (KIBALE AREA) — FORT PORTAL

Alle 8,30 siamo già sul bus, ancora in direzione sud a circa 30 km da Fort Portal, sulla rossa strada sterrata che porta alla Bigodi Wetland, dove anche qui una cooperativa gestisce la visita programmata di circa 3,30 h. Un ragazzo accompagna per un facile sentiero pianeggiante nella “Wetland” ricca di vegetazione e fiori coloratissimi, alla ricerca di animali endemici, incontrando alcune scimmie Black & White, molti babbuini e alcuni uccelli. Al rientro alle 12,30 pranziamo con i nostri viveri nel gazebo antistante, rientrando infine a Fort Portal intorno alle 15,30. Dopo relax e giri individuali nella simpatica cittadina, rientriamo in albergo per la cena serale.

11° – 27 LUG : FORT PORTAL – BUJJENJJE – MASINDI (direct route)

Lunga e noiosa tappa di trasferimento, sulla monotona strada sterrata, interrotta all’ora di pranzo per il pic nic sotto un bell’albero frondoso, seguito dalla composizione ad hoc del gruppo per una foto di gruppo originariamente avente come tema la divertente parodia mimata di un bus sulla tipica strada rossa.

STRADE ROSSE D'UGANDA

STRADE ROSSE D’UGANDA

Tra risate e pose poco artistiche di tutti i componenti, la foto risultante sembra invece un mezzo sgangherato di difficile interpretazione, ma sembra che “Trattore ugandese” sia infine il titolo più appropriato, perché vedendola ne ridiamo ancora. Poco dopo il bus comincia un sofferente avvicinamento alla meta finale: prima la marcia già non molto veloce si riduce di 2/3, finchè un continuo e sibilante fischio sonoro avverte un serio problema alla scatola del cambio. Sicuramente si è rotta la frizione! Rau, dopo aver contattato telefonicamente la Merit, ci tranquillizza “non siamo in pericolo …il bus va…ma solemente a 10 km orari!” Chiamo con il mio cellulare (con SIM ugandese) un paio di volte per sollecitare mr. Francis attenzionandolo sulla impossibilità di proce-dere, mentre il bus “rotola come una pallina da golf in attesa della buca in cui fermarsi”! Mr Francis, attraverso il cellulare di Rau ci comunica poco dopo che provvederà al cambio del bus a Masindi, ma intanto, mentre il nostro coro unanime pensa a chissà quale ora notturna alla media di 10 km orari potremmo arrivare… materializzandosi in ovvi brontolii, Rau comunica che ha avvertito un amico a Masindi che ci verrà incontro con un suo bus, trasferendoci su esso. A Bujjenjje, mitico e sonnacchioso villaggio di 4 case, quando arriviamo col nostro arrancante bus, tutta la gente locale si materializza nella piazzetta attorno a noi. Ognuno sembra dirci “ che bello che siete qui…ci stavamo annoiando e la TV satellitare non ci interessa più!” Anche noi apprezziamo loro! Le nostre macchine fotografiche sono in azione sui loro volti, mentre qualcuno di noi, me compreso, si trova subito in braccio un neonato in evidente stato di affido temporaneo, con l’indifferenza di mamma, nonna e zia del piccolo, che si allontanano. I neonati con i presunti papà e mamme adottivi stanno bene e per nulla turbati ricevono consensi fotografici, ma anche applausi dai locali. That’s Africa! Forse bisognerebbe ringraziare l’intoppo meccanico, che ha permesso cotanto “colore e calore”, perché quando dopo ½ h arriva il nuovo bus, quasi non vogliamo più traslocare, tanto ci sentiamo amati! Per la cronaca, a trasloco fatto, raggiungiamo Masindi in appena un’altra ½ h, pagando il “supplemento della corsa” altri 100.000 Ush! Nell’accogliente albergo, dove anche Hemingway trovò ospitalità, ci ripuliamo dalla polvere, in attesa del nuovo bus (con nuovo autista) in arrivo previsto il mattino seguente alle 7. Ci dispiace lasciare Rau, la-sciandogli capire che gradiremmo rivederlo a Kampala, per ringraziarlo con la mancia. Una buona cena nel ristorante viene seguita da relax nelle comode poltrone della hall all’aperto in stile coloniale.

12° – 28 LUG : MASINDI – BUDONGO FOREST (chimps trek) – MURCHISON FALLS NP (Top of the Falls) – SAMBIYA LODGE

Dopo colazione con nuovo bus sostituto (arrivato nella notte da Kampala), guidato da Alex, ci addentriamo nel Murchison Falls NP e, pagato l’ingresso, al Budongo Forest dopo un breve briefing che spiega come accostarsi agli scimpanzè, dove suddivisi in 3 gruppetti contemporanei (nonostante la prenotazione in 2 gruppi con tempi differenziati) e altrettante guide penetriamo nella fitta foresta.

BUDONGO FOREST

BUDONGO FOREST

Siamo equipaggiati con le mantelle per la pioggia della notte e del mattino, ma poco dopo l’ingresso le togliamo sia per il caldo/umidità, sia perchè la protezione degli alberi così fitti sopra le nostre teste è tale da non lasciare penetrare né pioggia ne raggi solari. Lo spettacolo della foresta primaria è sorprendente ed affascinate. Camminiamo lungo un sentiero tracciato facile ed in piano, fotografando bellissimi scorci: liane e radici a forma di cavatappi (che spuntano ovunque aeree e tra le foglie per terra), tronchi abbattuti (sui quali la vegetazione lussureggiante ha ripreso a crescere sopra), tronchi con organismi saprofiti e parassiti che li rendono spettrali, alberi mimetici dalle forme bizzarre, torrenti con acqua marrone stagnante. Sembra un luogo magico, già visto di recente al cinema, come location del film “Avatar”, con la differenza che non ci sono effetti speciali e tutto è di una realtà tangibile. In prossimità di un fitto bosco di alti alberi di mogano rosso, il ranger ci invita a scrutare tra i fogliame dei rami. I rari scimpanzé si negano alla visibilità; la loro natura è dinamica, ma preferendo cibarsi di foglie, si sdraiano a dormire, tra i rami e le foglie di cui si cibano, con naturale postura, indispettendoci per la distanza tra noi ed essi, che insieme al controluce, dietro le loro sagome, rende più difficoltose le nostre operazioni di “caccia fotografica” cui siamo molto attenti. I ripetuti inviti delle guide a spostarci avanzando o regredendo rispetto ai loro furtivi movimenti non producono effetti positivi, tranne che per chi ha una avanza-ta attrezzatura fotografica con zoom di almeno 300 mm.

CUCCIOLO DI BABBUINO

CUCCIOLO DI BABBUINO

Rientriamo quindi alla base, soddisfatti per l’interesse avuto (benché gli scimpanzè si sono visti a distanza) e soprattutto per il notevole contesto naturale, che fanno giudicare il trek davvero bello, da consigliare! Dopo una pausa/pranzo seduti comodamente ai tavoli della reception, raggiungiamo le cascate Murchison, che visitiamo con l’ausilio di una guida con un tour completo “Top of the falls” prima dall’alto e poi dal basso. Le cascate sono imponenti, suddivise in 2 rami, e im-pressionanti per la portata d’acqua. Con il bus raggiungiamo quindi il prenotato lodge Sambyia, dove l’irritante personale, non consentendoci l’uso libero (come altrove fatto) dei 10 letti prenotati in 5 casette prefabbricate, ci costringe a spendere più del dovuto per aggiungere un terzo letto in ognuna di esse. Decidiamo quindi, dopo uno scambio telefonico con mr. Francis della Merit, di dormirci una notte, trasferendoci per la notte seguente ancora a Masindi. Cena appena sufficiente per qualità e quantità nel ristorante interno.

13° – 29 LUG : SAMBYIA LODGE – PARAA FERRY – MURCHISON FALLS (GAME DRIVE) –               MURCHISON FALLS BOAT CRUISE – MASINDI

Dopo colazione, alle 7 siamo all’imbarcadero del Paraa Ferry. Acquistati i biglietti, confermata la crociera pomeridiana e contattato il ranger di turno, attraversato il Nilo Vittoria in 5’ con la luce dell’alba, siamo sull’altra sponda per fare il Game Drive, che si rivelerà il più bello ed interessante dell’intero viaggio. La bella luce illumina le fronde di acacie, palme, arbusti spinosi facendole risaltare dal biondo dell’erba fitta della savana e dal rosso infuocato della strada sterrata. Il Murchison N P è molto ricco di fauna e ci mostra il meglio di sé con facilità: facoceri, impala, bufali, alcefali, babbuini, gazzelle ed elefanti.

ELEFANTE E FACOCERI AL PARCO MURCHISON FALLS

ELEFANTE E FACOCERI AL PARCO MURCHISON FALLS

Quando meno ce l’aspettiamo riusciamo a sorprendere nei pressi di uno stagno un branco di sonnecchiosi ippopotami e in vicinanza un paio di leonesse, una delle quali distesa ad allattare i proprio cucciolo. E’ emozionante! Ma le sorprese prima di uscire dal parco non finiscono. Prima 2 giraffe e poi ancora un branco di 3 con ai piedi tanti facoceri e bufali ci regalano l’ultima emozione.

GIRAFFE AL MURCHISON FALLS PARK

Ripreso il Paraa Ferry per rientrare oltre il Nilo Vittoria, stazioniamo all’ombra di un gazebo, consumando il nostro pranzo al sacco, prima d’imbarcarci per la crociera. In tale attesa assi-stiamo ad un evento increscioso. Un nostro compagno, derubato del suo paio di scarpe(lasciato appeso sullo specchietto del bus) da un locale è avvertito dall’autista. 2 uomini della sicurezza avuto sentore dell’accaduto, riescono a recuperare e a restituire le scarpe infliggendo al poveraccio, senza alcuna denuncia, una serie di frustate sulle chiappe con un ramoscello dietro ad un muretto. Non si capisce bene la scena, perché vediamo subito correre in la il malcapitato, con un sorriso, come a segnalare l’incidente come esempio punitivo per i locali, ma noi siamo sconvolti lo stesso! Sull’imbarcazione, gremita di turisti, una speaker interrompe la rilassante navigazione dando informazioni tecniche sulle cascate, sotto le quali giungiamo tra mille bolle schiumose prodotte dalla iperossigenazione dell’acqua, mostrando un paesaggio insolito. Rientrati con il sole ancora alto all’imbarcadero, ripartiamo con il bus alla volta di Masindi, dove giungiamo in 2 ore, pronti per una rilassante doccia, che ci ritempra per la conclusiva cena.

14° 30 LUG : MASINDI – ZIWA RHINO SANCTUARY – ART FACTORY CENTER KAMPALA

A 50 km da Masindi ci fermiamo per visitare una stazione di ripopolamento di rinoceronti in Uganda, gestita da privati. Guidati da 2 rangers, osserviamo in modo molto ravvicinato una femmina che allatta il proprio cucciolo, in una radura all’ombra, sentendo nettamente i loro emozionanti gemiti. La strada asfaltata e scorrevole ci porta veloci alle porte di Kampala, fermandoci per la solita sosta/pic nic all’ombra di un albero presso il villaggio di Leweero.

Bambini della comunità di Lewero

Bambini della comunità di Leweero

Li attorniati da tanti bellissimi bambini, vendiamo a conoscenza da parte del loro amministratore di un valido progetto di sostegno x bambini per andare a scuola. Hanno bisogno di tutto: quaderni, penne, matite, indumenti, scarpe, viveri. Se dei gruppi passano di lì sarebbero contenti di ricevere un contributo, inviabile anche per posta al seguente indirizzo: GOOD SAMARITAN FOR PUBLIC HAELTH AGRICOLTURE AND ENVIRONMENT PROTECTION ORGANISATION (GOSPAE) LEWEERO SUB-COUNTY HAEDQUARTERS P.P.BOX LUWEERO Email: ugoodsamaritan@yahoo.com Il nostro contributo immediato a loro è il resto dei viveri, tante penne, caramelle e la promessa di fare girare l’indirizzo con la richiesta di aiuto; le immagini di quei visi teneri, facce d’adulto in corpi di bambini non que-stuanti, mentre leccano i bon bon regalati, sforzandosi a dispensare sorrisi a loro non abituali è forte e mi accompagna ancora adesso, pensando alla nostra naturale fortuna ad essere nati in occidente. Ci distacchiamo da quel luogo magico, carico di energia, arrivando a Kampala, subito immersi nel caos cittadino. Dopo una sosta/shopping in un centro artigianale, rientriamo in albergo, dove incontriamo un incaricato della Merit, per le rimostranze sulla logistica e il chiarimento contabile del gruppo. Cena sotto il clamore di un concerto antistante il piazzale, cui alcuni dopo cena partecipano ballando.

15° – 31 LUG : KAMPALA CITY TOUR – KAMPALA – ENTEBBE / ADDIS ABABA / ROMA

Incontrato in albergo Rau, che salutiamo e ricompensiamo con una mancia, effettuiamo con il bus , guidato da Alex un breve tour della città, visitando Lubaya Cathedral e Namirembe Cathedral on hill, sulle colline antistanti, la Old Kampala, passando davanti la Wendegaya Mosquee e la Mekelele University, e la nuova Kampala, passando davanti l’Oasis Commerce Center, il Parliament House e l’Uganda Telecom. Rientrati in albergo per le conclusive preparazioni dei bagagli, pranziamo, e regolata con l’incaricato della Merit la contabilità, come d’accordo nell’incontro di ieri, chiudiamo i conti di Cassa Comune. Ci dirigiamo quindi alle 14 verso l’aeroporto di Entebbe, costeggiando per un breve tratto il grande lago Victoria. Ancora un saluto all’ottimo autista Alex, anch’egli ricompensato con una mancia, e fatto regolare check-in ed esple-tate le facili pratiche doganali in uscita, ci imbarchiamo con 1 h di ritardo per Addis Ababa, da cui con un breve transito ripartiamo per Roma.

16° – 1 AGO : VOLI NAZIONALI DA ROMA

Arrivo regolare nel cuore della notte a Fiumicino e proseguimento in mattinata con i voli in connessione nazionale, soddisfatti di questa avventura per le strade rosse d’Uganda.

( dal viaggio UGANDA : luglio 2010 )

2 pensieri su “UGANDA

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